Da una rigorosa, puntuale, documentatissima analisi de "La Difesa della Razza", rivista pubblicata fra il 1938 e il 1943, emerge qui il senso proprio della politica razzista, di sostanza antisemitica, del fascismo entro le posizioni non di rado approssimative e contraddittorie dei suoi promotori e dei suoi banditori.
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Ne scaturisce un ampio affresco del razzismo fascista, reso ancora più significativo dal contrappunto iconografico che lo accompagna, come un cupo sottofondo musicale, cui l'autore non manca di prestare ascolto con sensibilità di educatore.