Di fronte al disagio che l'uomo contemporaneo avverte nella città costruita, gli autori si propongono di individuare attraverso un'ottica olistica nuovi percorsi della qualità.
[...] Il volume, oltre a evidenziare i limiti mostrati al riguardo dalle discipline tradizionalmente rivolte allo studio della città, raccoglie punti di vista di studiosi di molteplici campi, anche lontani dall'architettura e dall'urbanistica, intravedendo nel miglioramento della qualità del vivere l'obbiettivo primario di ogni attività di trasformazione urbana. L'integrazione degli apporti di un economista delle costruzioni, di un progettista e urbanista, di un project manager, di un interior designer, di un teologo, di uno psicanalista, di un giurista e di uno studioso della comunicazione dischiude prospettive inedite e di grande spessore. Il risultato cui tende pervenire si configura come una chiave di lettura della qualità della città costruita, diversa da quelle esistenti in quanto sostanzialmente rivolta alla centralità dell'uomo. Gli orientamenti che ne emergono inducono, pertanto, a riflettere sulla necessità di una tutela e di un recupero dell'ambiente costruito sotto il profilo dello spazio esistenziale.
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PAVU6@Università Pavia. Biblioteca della Scienza e della Tecnica
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