La riforma del diritto societario varata nel gennaio 2003 (d.lgs. 17 gennaio 2003, n. 6, modificato dal d.lgs 6 febbraio 2004, n. 310) e la modifica alla legge fallimentare sono tra le più vaste ed organiche che il diritto civile abbia ricevuto negli ultimi sessant'anni.
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Il diritto regolatore delle società di capitali e cooperative ne è risultato profondamente trasformato, rinnovato dalle fondamenta. Chi si attendeva, come i più si attendevano, una semplice razionalizzazione del diritto vigente è rimasto sorpreso; e le tante critiche che, nel corso dei suoi lavori, sono pervenute alla commissione, man mano che frammenti della riforma trapelavano all'esterno, denotavano quale frattura la riforma stava apportando sui radicati schemi mentali, sullo stesso senso comune degli operatori del diritto societario.
E' così accaduto, con una sorta di ritorno all'antico dogmatismo, che i concetti costruiti sul diritto anteriore o, ancor più, ereditati da antica tradizione siano stati elevati a metro di valutazione della riforma, giudicata errata là dove appariva discostarsi da quei concetti. La verità è che il diritto non conosce dogmi: i concetti giuridici si costruiscono a partire dalle norme (non le norme a partire dai concetti), nella consapevolezza del disegno di politica legislativa dal quale traggono origine.
Questo disegna è consistito nel superare ogni residua tentazione dirigistica implicita in un sistema, qual era ancora quello anteriore, che rimetteva al legislatore, piuttosto che alle imprese e, in ultima analisi, al mercato, la decisione su ciò che alle imprese giova oppure nuoce; che ha lasciato alle imprese la più ampia libertà di scelta delle forme e degli strumenti giuridici più congeniali al loro sviluppo; che ha teso a garantire al mercato certezza e stabilità delle decisioni societarie, intervenendo con severe norme imperative solo là dove occorreva preenire abusi o distorsioni.
Il libro è frutto di una singolare esperienza dell'autore, che è stato componente della commissione di riforma: quella del contemporaneo svolgimento, in una medesima unità di tempo, del lavoro di innovazione legislativa e dell'opera di elaborazione concettuale e sistematica ad essa relativa, non senza interazione o reciproca interferenza fra i due momenti.
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PAVU4@Università Pavia. Biblioteca di Scienze Politiche