Basandosi puntigliosamente su fonti rigorosamente storiche, non solo ebree e rifiutando tutte le accuse di empietà, sacrilegio, crudeltà, Flavio Giuseppe si impegna in una grandiosa esposizione della Torah di Mosè, alla ricerca di una possibile conciliazione tra cultura giudaica e cultura ellenistica.
[...]
Storico e profeta insieme, ebreo di madrelingua semitica, ma scrittore in lingua greca, residente a Roma nel cuore stesso di quell'impero che aveva distrutto Gerusalemme, attaccato dai Giudei perché difende l'imperatore, Giuseppe Flavio difende, insieme al popolo. anche se stesso: l'apologia del giudaismo diventa anche un'auto-apologia: una dichiarazione di orgoglio, di identità, di appartenenza.