«Nel 1935, proprio come mezzo secolo prima, l'Etiopia attirava nuovamente l'Italia apparendole la migliore delle terre africane. Mussolini si era convinto che fosse arrivato il momento opportuno perché l'Italia occupasse quella terra, dato che le grandi potenze non si sarebbero opposte all'espansione coloniale italiana.
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» Un efficace resoconto della dominazione italiana in Etiopia, dall'iniziale entusiasmo per la vittoriosa campagna militare ai vari tentativi di governare il Paese, per giungere alla sconfitta finale dopo l'entrata in guerra nel 1940 contro la Gran Bretagna. Tre fasi della parabola di un mito di invincibilità che il ventennio fascista aveva fatto di tutto per costruire, grazie anche all'opera della sua propaganda. In realtà, numerosi furono i focolai di ribellione mai domati, mentre i sistemi adottati per il governo della colonia si dimostrarono inadeguati. Attraverso approfondite ricerche, l'Autore evidenzia come l'impresa etiopica non riuscì a conseguire in modo completo il vero scopo che si era prefissa: la colonizzazione agraria. Il libro passa in rassegna i vari aspetti della politica coloniale fascista, il sistema amministrativo, le leggi applicate in Etiopia, l'atteggiamento italiano nei confronti dei ras, della nobiltà locale e delle diverse comunità religiose.