La disoccupazione della manodopera agricola in Italia, a dispetto di tutti i programmi di autarchia, rappresenta per il fascismo un problema cruciale, potenzialmente pericoloso per l'aumentare progressivo di una massa di diseredati ai limiti della sopravvivenza.
[...]
Un significativo tentativo di soluzione dei problemi è stato elaborato nel 1934 dall'INFPS allora presieduto da Giuseppe Bottai, per "la valorizzazione agraria a scopo demografico della Tripolitania". Il progetto, cui il governatore della Libia Italo Balbo si disse molto interessato, prevedeva un "regolare programma di immigrazione di famiglie coloniche metropolitane". Impresa economicamente disastrosa e politicamente ambigua.
Lo trovi in
Scheda
PAVU4@Università Pavia. Biblioteca di Scienze Politiche