Vincitrice nel 1976 di un Premio Strega, poi rapidamente dimenticata, Fausta Cialente è considerata da alcuni studiosi una delle maggiori scrittrici italiane del secondo Novecento.
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Il romanzo, apparso per la prima volta nel 1961 nelle edizioni Feltrinelli, viene riproposto oggi, emendato da alcuni errori di stampa e di trascrizione dall'arabo e corredato da un'introduzione dello scrittore Franco Cordelli e da una postfazione del musicologo e scrittore Paolo Terni, nipote della Cialenti.