In questo libro l'autore sviluppa tre motivi strettamente concatenati tra loro. Anzitutto recupera l'individualità più propria dell'Ebraismo e del Cristianesimo, riconducendola rispettivamente al "genere di fede" della "emunà" e della "pistis".
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In secondo luogo si impegna a chiarire la "fede di Gesù" ossia il profilo storicamente attendibile di un'esperienza religiosa che rappresenta il nucleo centrale della personalità storica di Gesù. Qui la religiosità dell'uomo di Nazaret è considerata come l'apogeo della "fede dei profeti". In terzo luogo ci dà una presentazione della fede ebraica (della emunà); essa si impernia sulla presenza di Dio quale fuoco della religiosità.