L'intento dell'autore è quello di mettere a fuoco le possibilità di esplorare scientificamente l'esperienza personale. Al centro della sua analisi sta la mediazione intersoggettiva che permette di conciliare prospettive di indagine apparentemente contrastanti: armonizzare la narrazione in prima persona e l'osservazione esterna, oggettività e soggettività.
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Attraverso una ricerca che dalla Grecia antica conduce fino a Feyerabend, passando da Galileo e Diderot, viene esaminata la natura proteiforme della coscienza e del carattere individuale, su cui influiscono, per riprendere le parole di un celebre frammento di Eraclito, "consuetudine ed esperienza momentanea."