Su Guido Cavalcanti, autore massimo del nostro Duecento, grava da sempre il nodo complesso della sodalità con Dante. Alcuni dei saggi qui raccolti ricercano le tracce di quell'incontro tra il primo, dedicatario della Vita Nova, e il Dante prima della Comedìa nei testi e nelle loro organizzazioni in strutture.
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Anche le forme (metriche o seriali) infatti hanno qualcosa da dire, e sono significative al pari della parodie poetiche (presumibilmente intrecciate con Manetto), o delle ipoteche ideologiche, che su Guido, come sulla fine di tale amicizia, hanno da subito generato molte ipotesi e racconti: primo fra tutti quello, ben noto, di Boccaccio. Guido Cavalcanti, che è insepolto all'altezza cronologica del viaggio oltremondano di Dante, riverbera forse qualcosa del suo indiscutibile prestigio intellettuale e di maestro sul personaggio di Ulisse, che disdegna appunto ogni limite umano.