Tre libri in uno^cosi può definirsi questo studio della cosiddetta "trilogia popolare" verdiana, primo di cinque volumi dedicati a quindici opere di Giuseppe Verdi.
[...]
L'Autore suggerisce di penetrare nel cosmo di Verdi, che con Omero, Dante e Shakespeare considera uno dei grandi aedi dell'Occidente, «dal fondo della storia, avendo percorso i cunicoli delle fonti letterarie e dei libretti». Il lettore verrà invitato a guardare con occhi nuovi Rigoletto, Il trovatore, La traviata attraverso la sofferta esistenza di Francesco i, fra le cui braccia muore Leonardo da Vinci; tdeclivì della dolce Aquitania del xn secolo, e dei suoi eleganti trobadors; il sontuoso appartamento di «11, rue de la Madeleine, 8° arrondissement», dove si spegne a soli ventitré anni Alphonsine Plessis, la più famosa mantenuta di Parigi. «Si pretende che il pubblico sia qualificato quanto ii conoscitore lo è grazie ai suoi libri? Che tutte le scene della storia e delia fiaba, che possono produrre un bel dipinto, gli debbano essere note e familiari? [...] si lasci il pubblico nel suo solco», scriveva Lessing duecentocinquant'anni fa. Ma, appunto, sono trascorsi duecentocinquant'anni. Provocatoriamente l'Autore invita i lettori a non essere più "ingenui" ma "moderni". «Oggi il pubblico non può essere lasciato nel suo solco, la sua stessa modernità lo condanna a conoscere "tutte le scene della storia"».