Walter Mauro porta con sé quasi un'aria di leggenda. Critico, scrittore, musicista jazz, appassionato dì calcio, professore eccentrico e memorabile. "Attaccava la giacca di velluto su un angolo della lavagna — ha scritto Marco Lodoli — e restava in camicia, anche se era inverno. Poi si girava verso dì noi e apriva quel suo sorriso bellissimo".
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Qui, forse per la prima volta, si guarda indietro, sceglie i ricordi, cerca i segni del proprio destino, del come si diventa ciò che si è. Con un padre ufficiale pilota innamorato di Wagner, una madre pianista, Ungaretti per professore, non può che entrare nella vita in modo tutto suo. Va in carcere nel '43 per una retata fascista, si iscrive al Partito d'Azione, incontra Croce. Negli anni '50, a Roma, di mattina è professore a scuola e di notte viveur: la sua doppia vita diventa un film con Walter Chiari. Negli anni '60 c'è una Parigi scintillante, sospesa tra le note di Miles Davis e le parole di Sartre. Suona nella "Tampax Jazz Band", colleziona migliaia di dischi e altrettanti libri, scrive sui giornali. Questo libro è il cortile dove finalmente raduna tutti gli amici dì una vita, anche, soprattutto, quelli che adesso gli mancano
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PAVU1@Università Pavia. Biblioteca di Studi Umanistici