Nella storia si legge a volte con stupore di città cinte d'assedio per decine di anni, fino all'inevitabile capitolazione. La città-cancro è sotto assedio da quattromila anni. L'uomo ha inventato "macchine" e strategie, un tempo rudimentali e ingenue, poi sempre più precise e astute, per espugnare la città.
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Ma dietro le mura si nascondono abitanti tra loro diversi per aggressività e vulnerabilità, le cellule del cancro, e con caratteristiche spesso simili alle cellule normali. Dunque, questa è una guerra molto difficile. Il libro che avete in mano ne racconta la storia. "In un certo senso è un libro di storia militare", ha scritto il suo autore, formatosi come ricercatore al Dana Farber Cancer Institute e oggi professore di oncologia alla Columbia University. L'opera, tuttavia, è anche una "biografia" del cancro nel senso più letterale del termine, poiché cerca di "penetrare la mente di questa malattia immortale, di comprenderne la personalità e demistificarne il comportamento". È, infine, un libro divulgativo e ispirato. Divulgativo perché Siddhartha Mukherjee espone con grande linearità le ragioni di ogni svolta e progresso nelle terapie, ispirato perché è la consapevolezza di dovere compiere scelte cruciali per i pazienti a conferire tensione narrativa e coesione logica al racconto. l'opera attraversa e illumina un secolo intero della guerra al cancro, dalle epoche della chirurgia più mutilante e della radioterapia indiscriminata fino alle più recenti scoperte.