La vicenda della Compagnia di Gesù in Russia all'indomani della soppressione ufficiale dell'ordine, avvenuta nel 1773, rappresenta un capitolo poco noto, ma straordinariamente affascinante, nella storia del XVIII secolo.
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L'esistenza di una comunità gesuitica nell'impero degli zar divenne il simbolo per i contemporanei di un'inaudita ma decisa ribellione alla stessa sovranità pontificia, assumendo un valore paradigmatico per i gesuiti che l'usarono come arma di propaganda in vista di una restaurazione dell'ordine. Attraverso un ampio scavo di nuove fonti archivistiche e memorialistiche dell'epoca, l'autrice analizza le strategie di sopravvivenza messe in atto dai gesuiti e l'influenza che la loro opera ebbe all'interno di un impero che pure era di religione cristiano-ortodossa. Il libro fa luce sia sulle tappe che portarono l'ordine dall'essere definito "ribelle" dalla Curia al riconoscimento pontificio, sia sulle motivazioni che spinsero Caterina II, e gli zar suoi successori, a sostenere la Compagnia contro il volere della Chiesa di Roma.
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PAVU1@Università Pavia. Biblioteca di Studi Umanistici