Carlo De Benedetti, l'Ingegnere, è uno dei maggiori protagonisti della recente storia italiana: industriale ed editore, ha combattuto una guerra di trent'anni contro il suo arcinemico Silvio Berlusconi, dalla Sme alla Mondadori, dall'industria alla politica.
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De Benedetti, con la potenza mediática del suo gruppo Repubblica-L'Espresso, ha influito sugli equilibri del Paese in maniera speculare e opposta a Berlusconi, che detesta ma di cui riconosce - in questo libro - le capacità. Paolo Guzzanti è stato testimone diretto e parte in causa di questo conflitto trentennale. Membro fondatore di Repubblica, intervista De Benedetti e racconta le sue esperienze con Eugenio Scalfari, Gianni Agnelli, Ezio Mauro e Paolo Mieli (comprese alcune telefonate notturne in cui, impersonando il presidente Sandro Pertini, costrinse i capipartito a presentarsi il giorno dopo al Quirinale). In questo libro Carlo De Benedetti racconta la sua vita pubblica e privata, svela per la prima volta il retroscena sul cambio della direzione di Repubblica ed esprime un'opinione amarissima sulla classe politica italiana, non soltanto di destra ma anche su quella del Partito democratico, di cui prese la mitica tessera numero uno. Un serrato faccia a faccia fra due protagonisti, che affrontano il passato e il presente della politica e del giornalismo in un Paese perennemente tormentato dalla mancanza di regole e alla ricerca di un equilibrio tra informazione ed etica.