Sono giovani, meno giovani, studenti, disoccupati, professionisti, donne di una certa età e ragazze. Gridano, alzano le dita in segno dì vittoria, muoiono sotto il piombo della Polizia: si stanno ribellando perché è giusto ribellarsi a un potere che per lunghi decenni ha mentito, ha pensato alla propria riproduzione.
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NESSUNO DEGLI OSSERVATORI INTERNAZIONALI L'AVEVA PREVISTO, e ora è difficile tracciare ipotesi sull'esito finale delle sommosse in atto. Un effetto domino senza precedenti che sta investendo il mondo arabo. Mediterraneo in rivolta è la prima analisi approfondita degli accadimenti che, a partire dalla Tunisia, hanno interessato l'Egitto, la Libia e gli altri Paesi dell'area. Una descrizione precisa che ricostruisce i precedenti storici di scioperi e manifestazioni di piazza avvenuti in questi Stati. Una riflessione sulla formazione della classe politica all'indomani della decolonizzazione che, dopo la crisi petrolifera del 1973, ha generato una democrazia limitata e una frattura tra la classe dirigente e il resto della società. Franco Rizzi mette in luce le responsabilità dell'Europa, che in questi Paesi ha portato avanti una strategia basata sull'accaparramento delle fonti energetiche, la creazione di mercati protetti, la difesa a oltranza della sicurezza di Israele e la paura dell'islamismo politico. Per la prima volta un'opera esamina attentamente anche il ruolo che i social network e la comunicazione globale hanno avuto nella diffusione e nel radicamento delle proteste di piazza, a partire dal movimento dell'Onda Verde fino agli interventi repressivi e di oscuramento del regime egiziano e allo scoppio della guerra civile libica.