Ritornare a riflettere sulla storia delle donne nella magistratura italiana attraverso una vita intrigante e vera significa ritrovare il piacere di pensare senza preconcetti e senza tralasciare nulla.
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Secoli di pregiudizi hanno visto la donna lontana da certi luoghi e da certe funzioni e ora, passando attraverso i corridoi del carcere di Poggioreale, nulla sembra turbare quel ticchettio di un passo deciso, eppure dentro di sé mille domande si rincorrono, prima fra tutte: cosa penserà l'imputato trovandosi di fronte una donna magistrato? I pregiudizi sono duri da estirpare ma ora, attraverso la voce di Paola Di Nicola, scopriamo il piacere di un vissuto e di un mestiere che abbraccia le vite degli altri in un unico manto che "traveste e nasconde": la toga.