Questo volume è stato scritto nella terra di confine che separa e mette in comunicazione Psicologia e Medicina. Pensato per gli iscritti ai corsi di laurea della Facoltà di Medicina, introduce lo studente nei diversi reparti di un grande ospedale universitario.
[...]
Il testo presenta la realtà viva della cura, esponendo il punto di vista del paziente, gli aspetti simbolici dei quadri clinici e quelli emotivi presenti nella comunicazione tra il malato, i suoi familiari e l'équipe curante. È un testo necessariamente incompiuto, aperto, per superare l'esame, ma soprattutto per imparare a lavorare con soddisfazione; non è sufficiente leggerlo e - peggio ancora - risulterebbe inutile impararlo a memoria. Si tratta infatti di un libro particolare: inizia dove il capitolo finisce e il testo dice: "per la riflessione". Lì ogni storia clinica si interrompe, invitando lo studente a continuare il libro, indossando i panni ora del paziente, ora dell'infermiere, ora del medico, ora del familiare. Pensare e ri-pensare la clinica, aggiungendo ad essa il proprio contributo originale. Solo così facendo, infatti, sarà possibile apprendere come pensare e, soprattutto, ri-pensare il paziente.