Esaminando tre frammenti di papiro, scoperti a Luxor in Egitto e conservati al Magdalen College di Oxford, Thiede sostiene che sono indubitamente del vangelo di Matteo; sono databili al 60 dopo Cristo, il che comporta una retrodatazione tale della stesura del Vangelo da concludere che l'evangelista ne fu certamente testimone oculare.
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L'autorevolezza del testo e il suo legame con Gesù acquistano così, secondo l'autore, una prova materiale di altissimo valore.