Nella seconda metà del Quattrocento Marco Zoppo, Francesco del Cossa, Lorenzo Costa e Francesco Francia realizzano a Bologna alcune delle più importanti pale d’altare del Rinascimento italiano. Gli anni che vanno dal 1450 al 1500 sono per la città un momento di vitalità culturale del tutto particolare.
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Il governo dei Bentivoglio, impostosi per antagonismo sulle famiglie dell’aristocrazia locale e sostenuto dal consenso delle signorie italiane, mette il capoluogo emiliano al centro di una formidabile rete di legami e contatti internazionali. Sul fronte artistico si assiste a un ampio impiego di forze qualificate e all’avanguardia, diverse delle quali provenienti da fuori.
Risulta assai difficile saggiare la reale consistenza di una produzione tanto variegata, a causa delle ingenti perdite e delle manomissioni subìte nel corso del tempo dalle opere.
Ridotte a uno stato frammentario, molte pale d’altare d’epoca bentivolesca, al pari di tante altre testimonianze artistiche del periodo, sono oggi conservate nei musei italiani e stranieri, e solo in piccola parte negli spazi d’origine.
Grazie a un’approfondita ricognizione degli elementi materiali e della documentazione, il libro le raduna e le studia per la prima volta in modo sistematico. Nel porre attenzione ai contesti di provenienza, alla funzione delle opere, alle tecniche d’esecuzione e alla committenza, la prospettiva di ricerca offre al lettore una via privilegiata per riscoprire la ricchezza del Rinascimento bolognese e per indagare la singolarità degli esiti di una delle più avvincenti e complesse situazioni della storia dell’arte moderna in Italia.