Nel 2002 Viviano Domenici viene invitato dalla direzione del Corriere della Sera a scegliere sette mete per altrettanti reportage: l'idea è quella di andare alla scoperta delle nuove meraviglie del mondo.
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Una scelta non facile, pensando a quelle "vecchie", ma comunque guidata da un criterio preciso: dovevano essere luoghi di per sé stupefacenti, in cui l'uomo avesse lasciato una traccia altrettanto stupefacente. Ecco allora il Grande Viaggio: dall'arte preistorica del Sahara alla metropoli maya di Calakmul, dai villaggi di fango dei Dogon in Mali, alle case-barca dei Toraja in Indonesia, dai "camini delle fate" scavati nella roccia della Cappadocia alle città-grattacielo degli Anasazi in Arizona, a Persepoli e a Bam, in Iran, dove fu girato "Il deserto dei Tartari". Mete speciali raccontate con la curiosità del giornalista e la competenza dell'esperto, in un libro per scoprire, imparare e, naturalmente, meravigliarsi. Sette capitoli, con fotografie, dedicati a sette meraviglie del mondo, con un approccio antropologico e raccontate con la passione e l'abilità di un grande giornalista. Sette luoghi che rappresentano altrettanti apici di civiltà raggiunti dall'uomo, monumenti che celebrano grandi comunità.