Storia di un'illusione politica e culturale, strutturata curiosamente su due livelli narrativi: la vita di Julia Dobrowolskaia, intellettuale russa, e la maturazione etica e politica dell'autore, voce narrante e voce critica che traccia, in filigrana rispetto al racconto principale, una specie di riflessione sulla propria esperienza di ragazzo cresciuto in epoca fascista, approdato alla fede nell'utopia comunista, di cui faticosamente scopre la violenza totalitaria per ripudiarla.