Realizzata nel 1926, la versione integrale delle Odi di Orazio, pubblicata ora per la prima volta sulla base dell'autografo, documenta un aspetto della cultura e della fisionomia di Cesare Pavese, relativamente agli anni della sua formazione, che finora la critica ha considerato solo marginalmente.
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Merita invece che se ne dia risalto, anche come testimonianza giovanile di un'attenzione per i classici che ha caratterizzato lo scrittore lungo tutto l'arco della propria esperienza.