Gli economisti sono stati accusati di non aver previsto la crisi esplosa nel 2007-2008. In realtà le loro responsabilità sono ben più pesanti. Negli ultimi quarant'anni essi hanno elaborato una teoria che escludeva che in una economia di mercato potesse verificarsi una crisi catastrofica.
[...]
La professione economica, utilizzando questo modello, ha sottovalutato i segnali di instabilità emersi negli anni della Grande Moderazione e ha favorito scelte e comportamenti che hanno provocato la paralisi del sistema finanziario e la successiva recessione mondiale. Gli avvenimenti recenti devono indurre gli economisti a modificare profondamente la teoria tradizionale. Il libro presenta un approccio teorico, elaborato sulla base della lezione di economisti eretici come Marx, Keynes, Schumpeter, Kalecki, Kaldor e Minsky, che mette in evidenza l'origine strutturale dell'instabilità di una economia di mercato. Comprendere la natura della crisi contemporanea è essenziale al fine di definire politiche che creino benessere. È difficile ricavare terapie efficaci da diagnosi sbagliate. Una teoria che sostiene che le crisi non sono possibili non è una solida base per definire misure capaci di ridurre l'instabilità endogena di una economia di mercato.