Quando il giovane Arthur Rimbaud invia i suoi versi al più grande poeta vivente, Paul Verlaine, non può immaginare che quella lettera cambierà per sempre il loro destino.
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Verlaine è entusiasta delle poesie di Rimbaud e lo invita a Parigi: i due si conoscono e si innamorano, alle spalle della moglie del primo, e iniziano a condurre una vita dissoluta, fuggendo a Londra dove sopravvivono tra litigi, ubriacature, amore e poesia. Quando la situazione si fa insostenibile, i due si separano temporaneamente, ma davanti alle lettere cariche di rimpianto Verlaine nel 1873 chiede a Rimbaud di raggiungerlo a Bruxelles. Qui la situazione precipita, riemergono le vecchie tensioni e un litigio tra i due sfiora la tragedia: Verlaine, allora ventinovenne e completamente ubriaco, spara due colpi contro l'amico e lo ferisce al polso. Viene istruito un processo, Verlaine è condannato a un breve periodo di carcere che lo allontana definitivamente dall'amante ma non gli impedisce di contribuire in maniera determinante alla fama di Rimbaud, pubblicando nel 1884 le sue poesie nella celebre antologia "I poeti maledetti".