La costruzione del secondo impero coloniale francese si inseriva nel più ampio contesto della corsa agli imperi, in un'epoca in cui lo spazio diventava sempre più sinonimo di potere.
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Dopo la sconfitta del 1871 e le perdite territoriali dell'Alsazia e della Lorena, l'espansione oltremare fu presentata dai sostenitori della causa coloniale come una necessità, affinché la Francia riuscisse a mantenere il proprio ruolo di grande potenza. Questo argomento si intersecava con motivazioni di altra natura – dall'interesse economico alla “missione civilizzatrice” più volte evocata all'epoca – con cui l'impero veniva presentato ai francesi allo scopo sia di dimostrarne l'importanza che di celebrarne i vantaggi. Un'esigenza sentita fortemente dai suoi promotori, non solo per garantire la continuità dell'espansione, ma anche per convincere e conquistare un'opinione pubblica generalmente indifferente alla causa. Questo libro si propone di esaminare il discorso coloniale francese elaborato nel periodo della Terza repubblica, analizzando gli attori di questo sforzo di promozione (in particolar modo il cosiddetto parti colonial), i temi evocati e i canali utilizzati: da materiali promozionali, alla preparazione di incontri e conferenze, fino all'organizzazione dell'Esposizione Coloniale Internazionale del 1931 con cui si volle “portare l'impero a Parigi”. Un approfondimento è dedicato all'inserimento della realtà imperiale e dell'idea coloniale nei programmi di insegnamento e all'istituzione di corsi di studio volti alla formazione dei futuri amministratori dell'impero.
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PAVU4@Università Pavia. Biblioteca di Scienze Politiche