Il libro analizza la storia e le forme della commedia dell'arte; ne furono protagonisti le attrici e gli attori italiani tra Cinque e Settecento nell'Europa occidentale e orientale.
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La loro vita e le loro invenzioni raccontano una storia collettiva: le prime compagnie teatrali, la protezione e le prepotenze dei nobili committenti, la censura religiosa, le insidie di viaggi tra guerre, epidemie e ostacoli naturali, la nascita dei primi teatri a pagamento. Organizzati in compagnie disciplinate come le arti e i mestieri medievali, gli attori rappresentarono commedie, tragedie, pastorali, drammi esotici, opere in musica. Talvolta furono buoni cantanti, musicisti, danzatori, astuti organizzatori, abili drammaturghi - come Giovan Battista Andreini, Pier Maria Cecchini, Dominique Biancolelli, Angela D'Orso, Luigi Riccoboni. Il loro repertorio, imitato dalla folta schiera dei comici dilettanti, risultò determinante per la drammaturgia di Shakespeare, Molière, Lope de Vega, Marivaux, Goldoni e Gozzi. La riabilitazione delle qualità complesse e non solo recitative dei comici dell'arte rispetto ad altre realtà europee è uno dei temi dominanti di queste pagine. Emerge qui l'importanza delle attrici le quali non agirono solo in commedia ma seppero toccare i temi della tragedia abbinando alle attrattive sensuali del canto e della musica strumentale la conoscenza agguerrita del repertorio letterario alto e ispirando con le loro pose sceniche non pochi pittori del tempo.