Alfredo Reichlin ha vissuto da vicino alcuni tra i passaggi più importanti della recente storia italiana, dalla Resistenza alla ricostruzione, dalla svolta atlantica di Berlinguer allo sfaldamento del PCI. In queste pagine ne analizza le ragioni e le conseguenze, ne racconta i personaggi con cui ha avuto dimestichezza, da Togliatti ad Ingrao, da Trentin a Vittorio Foa.
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Vi troveremo raccontate l'esperienza di direttore de "l'Unità" nel '56 e di segretario della federazione pugliese negli anni Sessanta, le discussioni accese sui movimenti del '68 e del '69 ma anche l'analisi della crisi di ruolo della politica in conseguenza della globalizzazione finanziaria e la critica netta al 'riformismo' dall'alto che contraddistingue l'attuale dirigenza del PD, sempre meno capace di mettersi in sintonia con il paese. E la speranza che la società italiana ritrovi il 'midollo del leone', come in una sua pagina dedicata a Luigi Pintor, Italo Calvino definì il nutrimento di una morale rigorosa, di una padronanza della storia.