“Con dolce forza imprimeva ne’ cuori qualunque affetto”: così Jacopo Cicognini descriveva nel 1619 l’esibizione di Arcangela Paladini nella cappella privata dell’arciduchessa Maria Maddalena d’Austria.
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Siamo nel periodo di transizione tra l’epoca nella quale per le donne la musica è una disciplina basilare dell’educazione, da frequentare esclusivamente in ambienti familiari o conventuali strettamente privati, a quella in cui diviene attività professionale con risvolti pubblici di grande prestigio, con figure come la compositrice Francesca Caccini o le cortigiane cantanti Checca e Margherita Costa. Il catalogo della mostra allestita dall’8 marzo al 13 maggio 2018 nell’Oratorio di Santa Caterina delle Ruote a Bagno a Ripoli (Firenze) presenta, accanto a queste figure di donne musiciste, anche delle pittrici che per varie ragioni amavano raffigurarsi accanto a strumenti musicali, come Lavinia Fontana e Marietta Robusti, figlia del celebre Jacopo Tintoretto. Affronta inoltre il tema del mecenatismo musicale femminile, come fenomeno emblematicamente rappresentato alla corte dei Medici da personaggi come Cristina di Lorena e Vittoria della Rovere.
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PAVU9@Università Pavia. Biblioteca del Dipartimento di musicologia e beni culturali
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