Quando si gioca alla lista dei più grandi scrittori italiani viventi, Michele Mari e Walter Siti non mancano mai. Anzi, i due autori vengono spesso ricordati insieme, uno accanto all’altro, come comodi poli opposti di due tendenze o tensioni letterarie: a Siti il realismo, a Mari il fantastico.
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A Siti la «scuola di nudo», lo scoprire la realtà, l’andare a fondo, a Mari «i demoni e la pasta sfoglia» verbale, l’inquietante e il meraviglioso che insidiano il quotidiano. In queste conversazioni, Carlo Mazza Galanti coinvolge i due autori in una riflessione sulle loro opere, sul mestiere della scrittura, sullo stato delle lettere e sul nostro presente. Con le loro risposte Siti e Mari mostrano quanto, oltre le chiare differenze, siano vicini nell’essenziale. E l’essenziale è intendere, ancora oggi, la letteratura come «qualcosa di grande, che ti fa scoprire ciò che non sai di sapere o che nascondi anche a te stesso». I due autori si ritrovano così uniti in una magnanima ossessione, nella fiducia ostinata in una letteratura che ci dice, attraverso «la densità e la potenza della forma», e anche quando non vogliamo sentirlo, quello che siamo. Materia e sogni, realtà, vanità e fantasmi.
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PAVU1@Università Pavia. Biblioteca di Studi Umanistici