Un dato è incontrovertibile: le risorse della Terra sono limitate. Se le pratiche attuali continueranno, il forte incremento demografico, abbinato al boom della domanda di beni e servizi, le sfrutterà fino al punto di rottura.
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A peggiorare le cose, l'attuale modello di crescita lineare considera l'impatto dello spreco come una questione che "qualcun altro" dovrà risolvere - e nel frattempo la capacità del pianeta di assorbire e smaltire i rifiuti diminuisce ogni anno. È evidente che bisogna fare qualcosa. Non si tratta soltanto di reinserire nel ciclo produttivo gli sprechi intesi nel senso tradizionale di rifiuti, ma anche di porre rimedio all'enorme sottoutilizzazione di risorse naturali, prodotti e materiali. Si tratta di fare piazza pulita del concetto stesso di "scarti" e di riconoscere che ogni cosa ha un valore. In questa direzione, "Circular economy" propone strategie 'disruptive', in grado di dare un contributo sia al pianeta, sia ai profitti. Gli autori individuano cinque nuovi modelli di business che promuovono la crescita circolare, e identificano le tecnologie e le capacità richieste per trasformarli in vantaggio competitivo.