Quando la prima edizione a stampa del Convivio fu pubblicata nel 1490 si trattava della prima delle opere minori di Dante ad essere stampata dopo la sua Commedia. Tuttavia, la storia testuale, e di conseguenza la base del testo del Convivio, si dimostra frammentaria e corrotta.
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Il libro esplora la storia dei manoscritti e della prima tradizione a stampa del trattato dantesco incompleto per ricostruire come alcune opere sono riprese e riabilitate per un uso culturale che va al di là delle intenzioni dell’autore. La tesi è che tale traiettoria di miglioramento sia parte di una predisposizione culturale più ampia al completamento e alla chiusura. Questo aspetto è particolarmente evidente nel caso di un autore come Dante che si trasformò in icona culturale e in simbolo di ideale unità linguistica che anticipò l’unificazione nazionale della penisola italiana.
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PAVU1@Università Pavia. Biblioteca di Studi Umanistici