Fra i termini in uso nel linguaggio ordinario e il lessico tecnico di ogni filosofo si instaura una dialettica che può essere molto rivelativa dell'orizzonte culturale e concettuale in cui si muove il pensatore e dell'orientamento che all'interno di tale orizzonte egli intende assumere.
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Volume inaugurale di una collana di studi lessicologici sul pensiero antico, "Le forme del vedere" propone una prima investigazione delle modalità con cui Platone fa uso di verbi che indicano la visione. Gli studi qui raccolti offrono un'analisi sistematica degli impieghi di un gruppo di verba vídendi - theoreo, skeptomai, athreo, epoptueo e una particolare forma verbale di horao - avviando un percorso di ricerca, di cui si auspica il completamento e che già mostra la varietà delle "forme del vedere" che si cela nelle pieghe del lessico platonico. Comune denominatore dei contributi é una precisa impostazione metodologica: vaglio di tutte le occorrenze di un lessema, considerazione di dati quantitativi e studio del ventaglio delle componenti semantiche sono le caratteristiche salienti di un approccio che, lungi dall'essere una semplice rassegna dei significati dei verbi considerati, fornisce una particolare via d'accesso ad aspetti rilevanti del pensiero platonico e della sua configurazione teorica. Saggi di Francesco Aronadio, Lorenzo Giovannetti, Marco Picciafuochi, Giorgia Stocchi.
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PAVU1@Università Pavia. Biblioteca di Studi Umanistici