Il catalogo segue la ripartizione per musei in un ordine che potremmo definire storico-geografico. Per ciascuno di essi è stata prevista una breve introduzione esplicativa oltre che un' appendice nella quale sono compresi gli specchi di cui si ha no-tizia, ma che sono perduti, cosa abbastanza frequente per gli specchi di scavo' (si veda anche CSE Bologna 2).
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Per quanto riguarda gli specchi di collezione, il fascicolo aggiunge ben poco a quan-to già si conosceva su questa classe di materiale trattandosi in prevalenza di specchi che appartengono alle produzioni più tarde e standardizzate con particolare riguardo agli specchi con Lase' e Dioscuri' . Mentre è assai più rilevante il gruppo di specchi pro-veniente da scavi di città e territori dell' Etruria Padana che, unitamente agli esemplari già pubblicati nel fascicolo di Bologna (CSE Bologna 2), offrono uno spaccato nuovo e interessante della presenza e del significato di questo tipo di manufatto nella pianura padana etruschizzata.
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PAVU1@Università Pavia. Biblioteca di Studi Umanistici