«Lo sviluppo incessante e la diffusione ubiqua delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione danno luogo a fenomeni di notevole rilevanza sul piano socio-economico e quindi giuridico.
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Tra questi, i rapporti contrattuali sono fortemente interessati dall'evoluzione tecnologica, che mette a disposizione nuovi strumenti di negoziazione, conclusione ed esecuzione del contratto, con dinamiche operative peculiari e questioni giuridiche inedite. In tale prospettiva, il binomio contratto-tecnologia rappresenta un argomento topico per un'analisi comparatistica, che fornisce all'interprete una visione complessiva delle diverse risposte locali agli sviluppi e ai problemi comuni derivanti dall'uso della tecnologia nei contratti. La tecnologia, da un lato, crea nuove opportunità di relazione socio-economica, scambio commerciale e superamento dei confini nazionali, consentendo di concludere ed eseguire accordi in modo più rapido a prescindere dalla distanza tra i contraenti; dall'altro, essa mette allo prova l'istituto contrattuale rendendo necessario che sia adattato agli utilizzi immediati, trans-nazionali, automatici ed alle questioni giuridiche da essi derivanti. Inoltre, la tecnologia emerge quale strumento di regolazione degli interessi delle parti, talvolta considerato alternativo al contratto e/o all'intervento giudiziario. L'adagio "code is law" proposto in dottrina a partire dagli anni novanta del secolo scorso trova oggi nuovo vigore, con lo sviluppo di tecnologie che sembrano rendere possibile la realizzazione di quella ipotesi. In considerazione di questi sviluppi, prendendo spunto dalla più recente delle innovazioni tecnologiche rilevanti in materia, rappresentata dall'avvento di cd. "contratti intelligenti", o smart contracts, basati sulla tecnologia Blockchain, il presente studio è volto ad analizzare l'evoluzione del rapporto tra contratto e tecnologia, con particolare riguardo al profilo dell'automazione contrattuale (...)» (dall'introduzione)