La Storia di Roma — un grande impero che cambiò il volto del mondo antico e uno dei capitoli più avvincenti della Storia universale — non è solamente una interminabile successione di avvenimenti, imprese, spedi- zioni militari, guerre e conquiste, ma è innanzitutto una storia di volti: una storia che è scorsa tra le vene dei grandi personaggi che hanno contri- buito a scriverla, con le loro azioni, le loro decisioni o i loro pensieri. Se la res publica romana ci ricorda molti grandi generali e le straordinarie vittorie di cui furono protagonisti, durante l’età imperiale pochi sono i comandanti militari e gli imperatori che seppero distinguersi sul campo di battaglia per valore e per le loro gesta. Tra questi spicca senza dubbio Traiano, l’imperatore che con le sue conquiste seppe portare l’Impero romano alla sua massima estensione territoriale, raggiungendo una su- per?cie all’incirca di 5 milioni di km.2 e facendo di Roma uno dei più grandi imperi della Storia. Traiano sia nel giudizio degli storici antichi sia per la storiogra?a mo- derna fu un vero e proprio modello da imitare, tanto da rappresentare nell’immaginario collettivo dei suoi contemporanei l’esempio del princi- pe ideale, l’ Optimus Princeps per eccellenza della Storia di Roma. E proprio in ragione di questo lo storico latino Eutropio ci racconta che ancora nel tardo IV secolo d.C. i nuovi imperatori venivano accolti dai senatori con il saluto augurale Felicior Augusto, melior Traiano ossia: «Possa tu essere più fortunato di Augusto, migliore di Traiano ».1 È altresì vero che questa immagine cosi elogiativa dell’imperatore Traia- no è stata in gran parte alimentata da Plinio il Giovane, suo amico e stret- to collaboratore, che nel Panegirico a Traiano esalta l’integrità di un uomo che con lealtà e spirito di abnegazione per cinquant’anni, prima come generale e poi come imperatore, seppe servire Roma sia in pace sia in guerra. Per il resto, gran parte delle opere storiche a lui coeve — che avrebbero potuto dare maggiore nitidezza di contorni alla figura di Traiano, alle sue imprese belliche e alla sua azione di governo — sono andate irrimediabil- mente perdute per sempre, sottraendoci in tal modo la possibilità di avere altri giudizi storici utili a ricostruirne la vita e le vicende che lo videro protagonista.