Potere nel diritto assume molteplici significati: dai diritti potestativi al potere di ordinanza sindacale, dal potere disciplinare del privato datore di lavoro ai poteri amministrativi propri degli organi pubblici.
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Il concetto di potere giuridico, inteso quale possibilità normativa di produrre degli effetti giuridici immediati sfavorevoli alla controparte in un rapporto giuridico, conosce delle applicazioni giurisprudenziali anche nel suo rovescio negativo: l'impossibilità giuridica (esempi: il reato impossibile o l'impossibilità di adempiere un'obbligazione). Partendo dall'analisi del linguaggio normativo, l'autore studia la natura, i tipi e le leggi logiche che regolano i concetti di potere giuridico e di impossibilità giuridica in dieci prospettive filosofico-giuridiche: la deontica filosofica, la teoria generale del diritto, la teoria della norma, la dottrina pura del diritto, la logica giuridica, la logica deontica, l'assiomatica del normativo, l'ontologia sociale, la filosofia politica e la scienza giuridica. La fecondità filosofica di questa teoria generale del potere è inoltre saggiata nell'ordinamento giuridico italiano vigente, con particolare attenzione al diritto civile, al diritto penale, al diritto pubblico e al diritto amministrativo degli enti locali.