Nella Retorica, Aristotele si concentra sulla persuasione come strumento atto a formare buoni oratori per la vita politica della città. Il trattato, che ha avuto nei secoli alterne fortune, è tornato da qualche anno al centro dell'interesse degli studiosi, grazie a una sua riscoperta da parte della filosofia del linguaggio.
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Dopo il recupero novecentesco, il fiorire dell'interesse sul tema è stato crescente: non esistono ambiti in cui la persuasione non abbia ripreso un ruolo centrale nella società e lo scritto di Aristotele, pur nella sua complessità, è tornato a collocarsi alla base di ogni ragionamento in merito. In questo volume, attraverso un'analisi storiografica degli esempi utilizzati dal filosofo greco, si ricostruisce l'uso della storia ai fini politici nell'Atene del 'v secolo. Oltre a restituire un'idea delle fonti dello Stagirita, il libro mostra come la democrazia ateniese sentisse la necessità di una precisa teorizzazione del discorso politico, in un momento in cui la libertà veniva minata dall'avvento della crescente potenza macedone. Persuadere ed essere persuasi liberamente, prima di attuare una scelta, sono infatti facoltà democratiche di inestimabile valore che, nel corso dei secoli, hanno subito notevoli modificazioni ma che restano fondamentalmente legate alle regole dell'Atene classica.
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PAVU1@Università Pavia. Biblioteca di Studi Umanistici