Nella storia narrata da Adam Hochschild non compaiono solo malvagi di grandezza shakespeariana come Leopoldo, degno di figurare accanto ad Hitler e Stalin nella galleria dei mostri del Novecento, o i modelli che servirono a Conrad per la figura di Kurtz, come il capitano Léon Rom, che ornò il giardino di casa con le teste di ventun "ribelli".
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Ci sono anche gli idealisti che, denunciando lo scandalo del Congo, fecero nascere il primo movimento mondiale a favore dei diritti umani. Tutti personaggi che sembrerebbero usciti dalla penna di un romanziere visionario. Ma gli "Spettri del Congo" non è un romanzo. E' un libro di storia, che riesce a scavare nelle coscienze e a imprimersi nella memoria collettiva.