Nell'immaginario comune la Roma imperiale ha assunto a lungo il ruolo di centro del mondo che essa stessa dominava: un centro così forte da imporre fino alle più lontane periferie i propri modelli organizzativi (politici, sociali, economici), il proprio sistema culturale, le proprie pratiche di vita.
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Ma un vivace dibattito sviluppatosi negli scorsi decenni ha messo in discussione l'impostazione classica del problema e ha richiamato l'attenzione su forme di interazione dialettica fra l'Urbs e i 'centri minori' delle province. Questo dibattito, che ha portato alla riformulazione del tradizionale paradigma romanocentrico, ha visto come protagonisti soprattutto storici e archeologi. Più recentemente, il contributo degli storici della letteratura ha mostrato come l'analisi dei testi letterari aiuti a differenziare punti di vista 'centrali' e 'periferici', e nello stesso tempo ha messo in luce la pluralità di declinazioni dei concetti di centro e periferia, corrispondenti a categorie non solo spaziali, ma anche sociali ed esistenziali.