Uno dei disastri più dibattuti della storia. L'11 marzo 2011, un potentissimo tsunami si abbatté sulle coste del Giappone, provocando la morte di quasi sedicimila persone.
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A Fukushima, in quello che divenne il più devastante incidente industriale di tutti i tempi, centinaia di uomini e donne rimasero da soli a fronteggiare il surriscaldamento incontrollato dei reattori, con il destino dell'intero Paese appeso a un filo. In pochi sanno cosa è successo davvero in quei giorni, e ancora meno sanno perché è successo. Come è stato possibile che uno stato così all'avanguardia nella tecnologia si facesse trovare impreparato? Dieci anni dopo sono finalmente emerse informazioni sufficienti per rispondere alla domanda. Questo è il primo libro che spiega il disastro di Fukushima indagando la storia poco conosciuta del nucleare in Giappone, attraverso gli eventi che lo trasformarono da prima vittima della bomba atomica nel più ardente sostenitore di questa fonte di energia. È una storia di innovazione e determinazione, ma anche di collusione politica e corruzione, di inganni e presunzione. Scandali, bugie e insabbiamenti hanno a lungo impedito una seria riforma, fino alle inimmaginabili conseguenze dell'incidente di Fukushima. Un saggio che, come in "Chernobyl 01:23:40", cerca la spiegazione non solo nelle risposte che possono darci la tecnologia e la scienza, ma anche nella storia e nella cultura di un Paese, e nell'imprevedibilità degli errori e delle risorse dell'agire umano.