Il volume accoglie la latinizzazione in esametri, realizzata dall'umanista Martino Filetico, dei primi sette Idilli di Teocrito (diffusi secondo la silloge selezionata dal filologo Moscopulo di Costantinopoli).
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Il Filetico, allievo di Guarino Veronese, dedicò la sua carriera, da un lato, all'insegnamento del greco, al commento, alla traduzione e all'edizione dei classici (Cicerone, Persio, Giovenale, Orazio) e, dall'altro, alla composizione lirica e oratoria (anche con finalità didattiche) e all'opera sua più famosa, il dialogo Iocundissimae disputationes. Gli Idyllia septem, rimasti finora inediti, sono considerati la più antica traduzione umanistica latina dell'opera teocritea e dimostrano un'attenzione precoce del Filetico per il poeta greco. La traduzione è qui edita nelle due redazioni, risalenti agli anni trascorsi come precettore a Urbino (al servizio del duca Federico da Montefeltro) e come professore a Roma (presso lo Studium Urbis), attestate e ricostruite attraverso i testimoni manoscritti e a stampa conservati nelle biblioteche italiane, europee e statunitensi, e delle quali si analizzano le differenze strutturali e testuali.
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PAVU1@Università Pavia. Biblioteca di Studi Umanistici