A seguito delle rivolte arabe del 2011, la competizione per acquisire un ruolo di leadership in Medio Oriente ha travalicato i tradizionali confini della regione, avviando una corsa per l’influenza nel Corno d’Africa.
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Negli ultimi anni, le questioni geopolitiche, le appartenenze confessionali differenti, la competizione per le risorse, le opportunità di investimento e le crisi umanitarie dovute al cambiamento climatico sono stati fattori che hanno spinto gli Stati della sponda ovest del Mar Rosso a guardare sempre più verso est, creando le condizioni di quel processo di inclusione nel complesso mediorientale definibile anche come ‘mediorientalizzazione’ del Corno. Da allora, i tre grandi assi mediorientali, l’Asse arabo, l’Asse sciita e il terzo Asse turco-qatariota competono per acquisire risorse e alleanze politiche. Ad emergere sono alleanze aperte e oscillanti, frutto di continue interazioni che accentuano la complessità delle dinamiche politiche regionali e che favoriscono la militarizzazione del Mar Rosso. Sullo sfondo incombe l’elemento confessionale e il rischio che una sua strumentalizzazione possa sfociare in futuri conflitti settari e guerre per procura. Partendo dallo studio della politica estera dei principali attori mediorientali, il volume analizza gli interessi strategici, gli intrecci trasversali e i fattori che hanno reso il Medio Oriente e il Corno d’Africa due tra le regioni più interdipendenti al mondo.
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PAVU4@Università Pavia. Biblioteca di Scienze Politiche