Un repertorio cartografico di anomalie geo-politiche passate e presenti, organizzato secondo le classiche aree geografiche, in cui ogni tavola è compilata con quella lieve ambiguità da indurre a confondere il vero con il falso: compito del lettore saperla discernere, o anche farne a meno, poiché, come si sa, la realtà è ineguagliabile quando si tratta di superare la fantasia.
[...]
L'atlante si compone di cento tavole a doppia pagina: sulla pagina di sinistra si ha la titolazione della tavola, le coordinate geografiche, l'ubicazione nel planisfero e la relativa narrazione; sulla pagina di destra il dettaglio cartografico, realizzato dallo stesso autore e desunto da svariate fonti. Completano l'opera un vademecum turistico su come arrivare nei luoghi descritti, una bibliografia e l'indice dei nomi geografici. Questo atlante nasce per un sincero desiderio di rivalsa verso tutti coloro - architetti, geometri, astronauti, programmatori, despoti e tiranni - che hanno o che persistono a privilegiare il concetto di spazio, o peggio di cyberspazio, a quello di luogo. L'insanabile patologia da cui è affetto l'autore è infatti comunemente riconosciuta con il nome scientifico di topofilia, cioè amore per i luoghi. (Fonte: editore)