Le esposizioni coloniali a cavallo tra Ottocento e Novecento furono dei vettori fondamentali per la costruzione dell’alterità nell’immaginario collettivo.
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A partire dalle prime narrazioni per oggetti degli avventurosi viaggi in terra d’Africa fino ai magniloquenti apparati effimeri innalzati per celebrare l’impero mussoliniano, il libro racconta delle scelte condotte per la formazione della coscienza coloniale, scopertamente identitarie, e le modalità attraverso le quali le arti visive furono coinvolte nell’invenzione ideale e ideologizzata della Quarta Sponda. Roma, con l’attività del Museo Coloniale e una serie quasi ininterrotta di iniziative espositive dedicate al tema, seppe occupare una posizione di tutto rilievo nella forzata messa a fuoco dei mondi lontani e costituì lo scenario perfetto per il mito e la finzione dell’italianità
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PAVU4@Università Pavia. Biblioteca di Scienze Politiche