L’albo di grande formato, è una sorta di sintetica enciclopedia, che si può sfogliare metodicamente o consultare all’occorrenza. Le immagini dal sapore vintage, si estendono in doppie pagine sfruttando diverse tecniche - la fotografia, il disegno tecnico e quello tridimensionale - e sono inserite in schemi, cerchi, mappe, dove il lettore è portato ad immergersi, colpito da un effetto ipnotico.
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Ma è anche la narrazione di una tipica giornata del giovane Arvo, a partire dalla sua stessa identità, descritta con l’intera genealogia della sua famiglia, fino alla quarta generazione; segue quella, ancora più estesa, del suo gatto Malcolm e il loro inserimento nel quadro complessivo del regno animale, rappresentato in una imponente tavola ellittica. Non mancano i suoi strumenti musicali preferiti, violino e chitarra, inseriti nella classificazione comprensiva di quelli a fiato, a corde e a percussione. E mentre pedala in bicicletta, offre lo spunto per catalogare i mezzi di trasporto e gli attrezzi meccanici. La variabilità del tempo atmosferico introduce la classificazione delle nuvole e quella dei vari edifici cittadini, in base al loro uso, alla loro epoca o al materiale da costruzione. Dopo aver acquistato dal fruttivendolo delle mele commissionate dalla mamma, puntualmente identificate, il ragazzo approda in biblioteca, dove individua nel settore dedicato alle arti, le varie correnti e i vari movimenti, per poi imbattersi in un libro sul suo cibo preferito, il formaggio, anch’esso protagonista di una tavola descrittiva. Poi, in notevole ritardo, immagina l’evoluzione del tempo e la sua classificazione nelle diverse latitudini. E infine, correndo trafelato, attraversa la folla, nella quale tuttavia riconosce il suo papà, perché tra tanti è unico. Come ognuno di noi, che, nonostante ogni tipo di logica classificazione, mantiene pur sempre la sua miracolosa originalità.