Dietro al nome di pactum de non petendo vi è una figura antica, ma tutt'oggi tanto diffusa nella prassi dei traffici contemporanei, quanto foriera di interrogativi che riguardano la sua qualificazione giuridica.
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Oltre all'analisi delle caratteristiche di tale negozio nel nostro diritto vigente, uno sguardo alle sue origini e un viaggio oltralpe alla ricerca delle categorie forgiate dagli autori tedeschi sul tema agevoleranno il percorso verso l'elaborazione di una proposta ricostruttiva, che - con razionalità e coerenza - coniughi ogni elemento della disciplina del pactum de non petendo, al fine di giungere all'armonica collocazione del medesimo all'interno del nostro sistema giuridico, nonché, più in generale, nell'ambito delle categorie riconducibili alla tradizione civilistica europea. Lo studio affronta diversi aspetti del regime giuridico del patto di non chiedere: dalle conseguenze concernenti la mora del debitore ai rapporti con figure affini (come la transazione), dalla relazione con le norme in tema di prescrizione agli effetti nei confronti di terzi qualificati, quali condebitori e successori, inter vivos e mortis causa.
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PAVU3@Università Pavia. Biblioteca di Giurisprudenza