«Quando Domenico Romano si accinse a lavorare su Draconzio gli studi sul poeta non attraversavano una fase felice.
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Dopo il fervore di ricerche seguito alla pubblicazione dei "Carmina minora" ad opera di Friedrich Duhn, concretatosi in particolare nelle edizioni di Baehrens, di Vollmer e di Giarratano e in una notevole messe di contributi soprattutto critico-testuali, l'interesse per Draconzio si era progressivamente affievolito, esprimendosi soltanto in pochi studi di una certa rilevanza.» Giuseppe Aricò
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PAVU1@Università Pavia. Biblioteca di Studi Umanistici