Che cosa diciamo quando diciamo "Italia", come riconosciamo le persone che in Italia vivono, e vivranno negli anni a seguire? Che nome diamo a questi bambini e bambine? Centinaia di migliaia di persone che nascono, vivono, lavorano, fanno cultura in Italia non sono cittadine di un paese in cui la cittadinanza dipende ancora dalla discendenza (ius sanguinis).
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Che cosa è una democrazia in cui così tante persone, in diretta contraddizione con l'articolo 3 della Costituzione, sono escluse per motivi di "sangue" dai diritti civili elementari e non partecipano alle decisioni che riguardano tutti? Questo disco nasce dall'ascolto delle voci di queste generazioni di italiani negati: voci di bambini, canzoni per bambini, canzoni che parlano dell'infanzia e della sua memoria. Molti brani sono stati registrati in contesti scolastici, dove si formano gli italiani di domani; altri rappresentano l'esperienza dei cori "multietnici" in cui voci di nativi, di migranti, di "seconde generazioni" si intrecciano nella musica condivisa. Discendono da ventidue paesi, cantano e parlano in sedici lingue, e sono tutti italiani e italiane.
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PAVU9@Università Pavia. Biblioteca del Dipartimento di musicologia e beni culturali
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