Un confronto franco e leale, talora venato da animati dissensi sempre improntati a una stima reciproca e a una eticità intellettuale condivisa, segna i venti anni del carteggio tra Gianfranco Contini e Giovanni Battista Angioletti.
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Uno scambio epistolare che evidenzia tre fasi salienti: gli anni dell’insegnamento di Contini a Friburgo coincidenti con la presenza a Lugano di Angioletti (1941-1945); il difficile rientro in Italia di Angioletti espulso dalla Svizzera (1945-1948); e l’ultimo tratto con l’attività di Angioletti presso la Rai, e la direzione della rivista «L’Approdo letterario» (1948-1961), quasi in concomitanza (dal 1953) con la chiamata a Firenze di Contini. Tra letteratura e impegno civile, emerge insieme alla statura intellettuale precocemente europea di Contini la personalità di Angioletti nel ruolo di un eccezionale operatore culturale.